Una coalizione per l’impresa sociale. Perché no?
0 commenti 25 Gennaio 2010

Un rassemblement orizzontale e allargato. Aperto a tutti quelli che si stanno, senza distinzione di settore, livello, forma giuridica, cultura, ruolo, risorse ecc. Coop sociali, hub creativi, fondazioni, enti locali, imprese for profit socialmente responsabili, centri di ricerca, venture capitalist, camere di commercio, media… e chi più ne ha, più ne metta. Con un solo obiettivo a far da collante: promuovere l’impresa sociale. Il tutto per un tempo limititato: 12 / 18 mesi al massimo. Poi la cordata si scioglie e ognuno torna alle sue occupazioni. Nessuna velleità egemonica di far rappresentanza (non è una coalizione di masochisti) né tantomeno il centro servizi (idem come prima). Solo promozione attraverso una campagna informativa pervasiva e rivolta a un pubblico vasto e diversificato, ben oltre il non profit: piccoli eventi locali, marketing virale nei social network, pubblicazioni, guide e se ci scappa pure un bel attacchinaggio 6×3. E’ un’idea balzana? Eppure il tempo è propizio, non perché particolarmente favorevole (anzi), ma perché ricco di ambivalenze che sfregando fanno da innesco. Accanto a forme istituzionalizzate che cercano nuove guidelines di sviluppo emergono imprese sociali legate a prospettive ideologico / culturali diverse. Ai limiti della normativa nazionale fa da contraltare il dinamismo di alcuni contesti locali e l’interesse a livello internazionale. Il “tuning” dei modelli organizzativi interni è sollecitato da opportunità di collaborazione e di scambio con altre istituzioni economiche e sociali. Le critiche a modelli di lavoro non limitano l’interesse e l’attrattività per professioni ad alta intensità di relazione, autonomia e creatività… Si dovrebbe provare, magari al prossimo Workshop.

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