Reti sussidiarie del terzo settore
0 commenti 29 Marzo 2013

E’ on line lo studio di caso scritto da Luigi Delle Cave (Università di Napoli Federico II) per il numero zero della rivista Impresa Sociale. Utilizzando tecniche di network analisys indaga la dinamica di formazione e di consolidamento delle reti fra organizzazioni di terzo settore nel contesto napoletano. Un approfondimento utile per aggiornare il quadro conoscitivo su un tema di particolare interesse nella ricerca con interessanti implicazioni di policy. A partire dalla seconda metà degli anni ’90 si sono infatti succeduti provvedimenti di legge e piani di sviluppo che hanno riconosciuto, in forma più o meno esplicita, un ruolo di policy maker (oltre che di gestione) al terzo settore, legittimandolo così nel dialogo sociale con la Pubblica Amministrazione. Il culmine di questo processo è segnato dall’approvazione della legge n. 328 che nel 2000 ha tentato una riforma nazionale del settore dei servizi sociali. La stentata applicazione della normativa e, probabilmente, le difficoltà a individuare metodi di pianificazione realmente partecipati ed efficaci hanno innescato una fase di declino nella costruzione di reti di terzo settore, anche sul fronte della progettazione e realizzazione degli interventi sul campo. Oggi, complice la crisi, i territori sguarniti di network pagano dazio alle politiche di spending review, mentre invece quelli in cui le reti hanno mantenuto livelli accettabili di funzionalità riprendono quota non solo in veste di soggetti gestori ma anche come veicoli di innovazione sociale. Buona lettura!

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