L’impatto della ricerca in un’infografica
0 commenti 17 Giugno 2016

Nell’era dell’impatto, neanche la ricerca, in particolare quella sull’impresa sociale, può sottrarsi alla misurazione. Abbiamo quindi approfittato della decima edizione del Colloquio Scientifico sull’impresa sociale per rileggere e riclassificare 380 papers presentati nel decennio, sintetizzandoli in un’infografica.

L’immagine non risponde solamente ad una (pur rilevante) esigenza di rendicontazione, distribuendo cioè i papers per ciascuna delle dieci edizioni e organizzandoli per temi disciplinari secondo le aree di ricerca ANVUR. Se infatti l’obiettivo è misurare l’impatto, allora è necessario superare la prospettiva di accountability legata a prodotti e servizi generati (output) ed effetti – più o meno previsti – (outcomes), concentrandosi anche su cambiamenti di più ampia portata e di medio-lungo periodo che riguardano i sistemi di regolazione, le politiche e le culture che sottostanno i fenomeni oggetto di analisi.

In questo senso, come è possibile misurare l’impatto della ricerca in un campo, ancora così ampio e fluido, come quello dell’impresa sociale? La risposta sta nella parte alta dell’infografica e consiste in un’ulteriore riclassificazione dei papers utilizzando una tassonomia legata all’evoluzione e al consolidamento del settore. Ecco i temi:

  • identità, normativa, governance;
  • sviluppo locale e di comunità;
  • management e gestione del capitale umano;
  • politiche sociali e del lavoro;
  • innovazione, sviluppo, impatto.

Questi temi sono priorità di sviluppo rispetto alle quali è possibile operare un confronto tra la produzione di conoscenza scientifica e gli interessi degli imprenditori sociali (questi ultimi rilevati attraverso le indagini condotte da Iris Network per la redazione dei Rapporti sull’impresa sociale).

Dal confronto emergono diverse suggestioni che sintetizzano l’impatto della ricerca sul più ampio dibattito tra gli “addetti ai lavori” in un periodo storico particolarmente rilevante per l’impresa sociale: effetti della crisi, scandali pubblici, approvazione della nuova normativa, avvento di nuovi players della finanza, startup di nuovi modelli, investimenti in nuovi mercati, ecc.

Cosa ne esce? In sintesi, appare una ricerca molto attenta alle dimensioni formali (identità) e gestionali (management), lasciando invece sottotraccia elementi di natura processuale (sviluppo locale e comunitario) e di policy making (in particolare nei contesti delle politiche sociali e del lavoro) che invece sembrano interessare maggiormente gli imprenditori sociali. Anche sul tema innovazione, sviluppo e impatto si segnala ancora una dimensione di “fabbisogno” da parte di chi opera sul campo; divario, però, che la ricerca sta colmando grazie a numerose progettualità – spesso di livello europeo – che convergono proprio su queste tematiche.

Indicazioni generali certo, ma “spalmandole” su prospettive di medio-lungo periodo possono aiutare a ritrovare una fasatura più efficace tra ricerca e sviluppo secondo schemi diversi rispetto a quelli che hanno caratterizzato la fase pionieristica di emersione del fenomeno. Il tutto in un contesto chiamato, da una parte, ad allargare lo spettro disciplinare oggi ancora monopolizzato dall’economia (quasi solo politica) e, dall’altro, a strutturare meglio il “trasferimento tecnologico” in una fase in cui, anche (e soprattutto) nel campo dell’imprenditoria sociale la ricerca è chiamata ad operare all’interno di contesti di open innovation che, inevitabilmente, allungano la “coda” della conoscenza.

P.S.  L’infografica è disponibile anche in versione cartacea (in formato 70X25). Chi volesse riceverla può scrivere all’indirizzo info@irisnetwork.it.

 

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