Un puzzle per l’impresa sociale
0 commenti 21 Febbraio 2014

Un luogo per contribuire a definire un quadro generale sull’impresa sociale: questo vuole essere il Forum della rivista Impresa Sociale: il lato più “social” del periodico, una piattaforma di discussione, confronto, proposta, condivisione.

Tre i macro-temi finora discussi: normativa, finanza, rapporto con le pubbliche amministrazioni. Invitiamo interessati e curiosi a lasciare nuovi contributi – e anche proposte di nuove discussioni – e, perché no, anche un po’ di “pensiero laterale” e non-mainstream: Forum Impresa Sociale.

La discussione aperta da Flaviano Zandonai affronta il tema di grande attualità e di altrettanto grande controversia: le modifiche necessarie per rilanciare la normativa in materia di impresa sociale. Intorno alla legge n. 118/05 e successivi decreti si è originato, soprattutto nel corso del 2013, un dibattito piuttosto acceso, in relazione anche a modifiche su alcuni punti chiave: la distribuzione degli utili in primis, ma anche i settori di attività e le misure di incentivo per la creazione di occupazione giovanile all’interno di queste imprese. Dibattito che ha portato alla proposta di modifiche di legge presentate in Parlamento dall’onorevole Luigi Bobba e dal senatore Stefano Lepri. Ma la strada non è conclusa.

Il topic di Paolo Venturi (Aiccon) stimola riflessioni su un tema sempre più rilevante nel campo dell’imprenditoria sociale: la finanza per l’impresa sociale. Alle tradizionali fonti di finanziamento, si sono recentemente affiancate modalità varie ed innovative, appartenenti in particolare al novero degli strumenti finanziari di natura privata: dall’impact investing e social impact bond al social venture capital e venture philanthropy, piuttosto che microcredito, microfinanza o crowdfunding. Per la promozione delle imprese sociali è dunque fondamentale riuscire a creare un ecosistema finanziario, inteso come mix di soggetti e strumenti che accompagnino le realtà dell’imprenditorialità sociale in tutte le fasi della loro vita e soddisfino le diverse necessità finanziare che queste possono riscontrare.

Il tema degli appalti dei servizi pubblici è l’argomento è al centro della discussione aperta da Andrea Vecci (Valori) e argomento di “Out of the Shadows”, un rapporto stilato da Social Enterprise UK. Quella dell’outsourcing nel settore pubblico in Gran Bretagna è un’industria da 100 miliardi di sterline l’anno, ma si fa sempre più intensa nell’opinione pubblica la consapevolezza che questi soldi finiscano per arricchire un gruppo di grandi imprese private e i loro azionisti a scapito degli interessi dei clienti/contribuenti. Allo stesso tempo iniziano a verificarsi esempi incoraggianti, nei quali il valore sociale viene rimesso al centro dei servizi pubblici: le imprese sociali nonprofit stanno ottenendo riconoscimenti sempre maggiore per la loro gestione di servizi di assistenza sanitaria e sociale, spesso laddove il privato aveva fallito. “Out of the Shadows” non si limita a offrire uno sguardo sullo stato dell’arte del valore sociale nei servizi pubblici: fornisce anche delle raccomandazioni sulle gare di appalto pubblico e sulla valutazione dei concorrenti. Alcune di queste raccomandazioni avranno un impatto rilevante anche a livello legislativo, come dimostra l’adozione a livello europeo di alcune delle misure proposte dal report. In questa prospettiva l’impresa sociale italiana, insieme agli altri attori e beneficiari del public procurement, si pone difronte ad una nuova sfida dal carattere europeo: elaborare delle nuove linee di azione capaci di orientare “dal basso” gli appalti dei servizi pubblici.

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