Impresa Sociale sotto l’albero
0 commenti 22 Dicembre 2015

E’ quasi una strenna natalizia il sesto numero della rivista Impresa Sociale. E’ infatti da poco online l’editoriale e gli abstract dei vari contenuti che verranno via via rilasciati nel corso delle prossime festività e nel mese di gennaio. Dopo l’esperienza del monografico dedicato alle imprese di comunità torniamo all’impostazione standard dando spazio a diversi temi. Ci sono comunque alcuni chiari “fil rouge” in questa pubblicazione.

Il principale consiste in un aggiornamento del legame tra imprenditoria e innovazione sociale. Un macro trend che la rivista segue fin dalla sua rifondazione. Oltre che per i contenuti, segnaliamo nell’editoriale, a firma di Andrea Bassi e Giulio Ecchia, l’elenco aggiornato dei progetti di ricerca su scala europea che mettono al centro il tema della social innovation e delle sue forme di gestione in senso imprenditoriale. Una rassegna che, anche solo in termini quantitativi, segnala l’interesse sempre attivo da parte delle istituzioni europee, rispetto al quale, vale la pena di ricordarlo, la comunità scientifica italiana è chiamata a recuperare posizioni, agendo non più in posizione di leadership come qualche anno fa. In questo senso i saggi di Zamagni, VenturiRago, di Balboni, Kocollari, Pais e di Como, Battistoni rappresentano uno sforzo significativo per colmare il divario: nel primo caso proponendo una rassegna analitica e un toolkit di misurazione dell’impatto sociale; nel secondo caso analizzando il ruolo del crowdfunding – forse una delle più evidenti innovazioni sociali – nel campo dell’impresa sociale e nel terzo caso introducendo un tema di stringente attualità legato al ruolo effettivo (e non solo auspicato) dell’imprenditoria cooperativa come “infrastruttura” per le piattaforme di sharing economy.

Una seconda importante linea editoriale che contraddistingue questo numero riguarda le strategie dell’impresa sociale per far fronte alle principali “sfide paese“, operando nell’assetto economico e sociale post-crisi. In questo ambito si possono collocare i contributi di Maietta – che rilegge, alla luce dei dati del nuovo Rapporto Censis, la nuova segmentazione della domanda sociale – quello di Allegretta e Barabaschi – che prende in esame le progettualità d’impresa sociale più innovative per la creazione di nuova occupazione – e anche il contributo di Romano su un “segmento” sempre meno marginale dell’esclusione sociale, presentando i nuovi dai Istat sulle persone in situazione di povertà estrema e la risposta innovativa – in termini di processo – che viene dall’imprenditoria sociale.

Chiude il quadro il caso studio a firma di Pedercini che legge i processi di cambiamento organizzativo nell’impresa sociale con la lente del service design, l”eco’ di Mosca su potenzialità e derive della rigenerazione dei beni confiscati alle organizzazioni mafiose e infine il commento al nuovo statuto normativo delle “imprese benefit” recentemente approvato nell’ambito della legge di stabilità 2016. Un altro tassello rispetto ai modelli di produzione di valore sociale in regime d’impresa che riguarda più da vicino le imprese di capitali orientate superare le classiche strategie di “responsabilità sociale”.

Buona lettura e i migliori auguri dallo staff di @Iris_Network.

ImpresaSociale6

“Piazza Scala”, YellowOffice

Tutte le immagini del numero 6.2015 della rivista Impresa Sociale sono tratte da progetti realizzati dallo studio YellowOffice che ringraziamo per la collaborazione.

 

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