Cooperative sociali oltre la crisi?
0 commenti 10 Luglio 2014

E’ stata presentata ieri a Roma l’VIII edizione del Rapporto dell’Osservatorio di Isnet su competitività e valore economico delle imprese sociali.

Isnet (socio di Iris Network) da anni sostiene lo sviluppo delle imprese sociali favorendone le relazioni con gli stakeholder. Il suo Osservatorio è un’indagine continuativa su sentiment, andamento, dinamicità relazione e propensione all’innovazione dell’impresa sociale; le indagini sono realizzate attraverso interrogazioni periodiche ad un panel rappresentativo di cooperative sociali italiane (cooperative di tipo A e B e consorzi).

Dai risultati l’impresa sociale si dimostra una realtà che:

  • resiste alla crisi;
  • sa crescere;
  • se è in grado di costruire relazioni, migliora non solo il profitto ma anche la prospettiva occupazionale.

Alcuni punti evidenziati dal rapporto:

1. La situazione 2013. Quasi la metà delle imprese sociali (45,7 %) si è vista in una situazione di stabilità (dato in aumento, visto che nel 2012 erano il 39,7%). Resilienza, ma d’altra parte difficoltà di crescita (una progressiva costante diminuzione negli ultimi 7 anni). Il numero di imprese in difficoltà diminuisce (35,3% nel 2013, mentre era attorno al 3)% nel 2011/2012, anche se non si ritorna ai livelli del 2008).

2. Sentiment 2014: un anno in crescita. Per il 26,7% delle organizzazioni l’anno in corso sarà in crescita (un inversione di marcia rispetto al 19% del 2013), per il 49% sarà stabile ed in difficoltà per il 24,3% (in una prospettiva di forte diminuzione rispetto all’anno appena concluso).

3. La capacità relazionale si lega alla performance economica. Se aumentano le partnership (con enti pubblici, privati, media, altre organizzazioni nonprofit), cresce anche l’impresa in termini di performance economica. La partnership profit/nonprofit va sostenuta e sperimentata.

4. Occupazione in aumento in prospettiva. Il 22,7% delle cooperative (a fronte del 16,3% del 2013) prevede di aumentare il personale retribuito, per il 64% rimarrà invariato e per il 13,3% diminuirà (a fronte del 24,7% del 2013).

Presentazione del Rapporto

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