Valore sociale rigenerato
0 commenti 5 Marzo 2015

Negli ultimi anni si sono moltiplicati i concorsi che premiano idee, progetti, organizzazioni che hanno saputo innovare – o che intendono farlo – la loro offerta di beni e servizi, oppure che si sono caratterizzati per l’adozione di nuovi modelli di business e, più raramente, sistemi di governance. Dai concorsi di idee alle progettualità imprenditoriali vere e proprie, gli ambiti di interesse sono molteplici: cultura, tecnologia, ambiente, sostenibilità, ma sempre più prepotentemente la valenza sociale è il focus all’interno della quale cercare l’innovazione.

Nel corso del 2014 Iris Network, in partnership con Fondazione Italiana Accenture, ha promosso la seconda edizione della competition A new social wave: rigenerare innovazione sociale, il concorso ospitato sulla piattaforma ideaTRE60 rivolto a tutte le organizzazioni che lavorano a nuove idee di impresa sociale grazie alle quali realizzare un elevato impatto a favore di cittadini e comunità locali.

Con l’auspicio di proseguire un percorso – in vista della prossima edizione del Workshop sull’impresa sociale (alla prossima settimana per il “save the date”) – che possa favorire scambi e reciprocità tra le diverse generazioni di imprese che realizzano un impatto sociale positivo e misurabile, vi proponiamo un “dove eravamo” sulle storie delle 5 finaliste, che stanno proseguendo nel loro percorso di startup e sostenibilità.

 

OrtiAlti e’ un progetto per realizzare e gestire orti di comunità sui tetti piani di edifici di vario genere (scuole, biblioteche, condomini, edifici per uffici, edifici produttivi etc.), tramite il coinvolgimento diretto delle comunità che li abitano o li utilizzano. Con questa proposta, Elena Carmagnani e Emanuela Saporito hanno vinto “A new social wave. Già nel 2013 OrtiAlti era stato selezionato dalla European Investment Bank per il Social Innovation Tournament e nello stesso anno entrava nel percorso StartUp Innovazione Sociale di Unioncamere; dopo “A new social wave” è entrato nel programma Startup Initiative di Intesa Sanpaolo e ha vinto WE Women for Expo – Progetti delle donne, il concorso per valorizzare il talento e la capacità progettuale dell’universo femminile in vista di Expo Milano 2015.

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Abito
è un sistema integrato di servizi abitativi per incrementare il livello di abitabilità in contesti residenziali e promuovere la cooperazione tra abitanti. Promosso da Community Building Solutions CBS, il progetto sviluppa servizi per il community building attraverso progetti di economia sociale, sviluppo urbano sostenibile e azioni di welfare territoriale. Costituitasi nel giugno 2014 in seguito alla vittoria del bando europeo Seed Money, promosso da Trentino Sviluppo, la startup è la prosecuzione naturale dei percorsi di studio, di ricerca e professionali dei tre soci fondatori: Francesco Gabbi, Tania Giovannini e Francesco Minora. Finalista di “A new social wave”, a ottobre 2014 si è presentato agli stakeholder trentini in una conferenza stampa che ha sancito di fatto l’avvio delle attività.

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Casa alla Vela
è un progetto della cooperativa sociale SAD di Trento che sviluppa una soluzione di abitare collaborativo, coniugando un modello di senior cohousing con le esigenze delle giovani generazioni: in un edificio di tre piani presso la località Vela (periferia di Trento), cinque anziani ottantenni e sette studenti tra i venti e trent’anni convivono in un cohousing intergenerazionale. SAD è una cooperativa sociale che opera da più di vent’anni sul territorio trentino con servizi socio-assistenziali diversificati. Dopo la finale di “A new social wave”, Casa alla Vela si sta sempre più consolidando e strutturando: la United Nations Economic Commission for Europe ha recentemente citato il progetto tra le buone pratiche italiane e come indicazione di policy in tema di strategie innovative per l’invecchiamento attivo.

sitoFB | senior cohousing in Trentino (Percorsi di Secondo Welfare)

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Misura per misura: innovare la sartoria artigianale con la socialità e con la tecnologia. E’ l’idea che racchiude la progettualità di PuntoACapo, impegnata nello startup di un sartoria sociale e co-working artigianale rivolto a persone in difficoltà lavorativa. Come? Aprendo una sartoria “sociale” e “social”, creando un co-working professionale dedicato alla sartoria e spazio di incontro tra il know-how dei sarti di un tempo e i saperi delle nuove generazioni, sperimentando nuove tecnologie applicate alla pratica sartoriale (come il metro digitale Arduino), ridando nuova vita agli abiti dismessi. Dopo la finale di “A new social wave”, PuntoACapo prosegue la fase di startup: in attesa di trovare il locale giusto per la sartoria, al momento sta realizzando la prima linea sartoriale, trasformando abiti démodé e organizzando corsi di sartoria.

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Bergamo mind your city
è un progetto di rigenerazione urbana dei quartieri periferici delle città, attraverso l’approccio creativo dell’arte pubblica con il coinvolgimento dei cittadini, portato avanti dall’associazione Croce e Punto di Bergamo. Croce e Punto è formata da Alberto Brigati, Marta Savoldelli, Matteo Rondi e Valentina Carrara ed è stata selezionata per realizzare un progetto di protagonismo giovanile all’interno del laboratorio dello Spazio Polaresco. Associazione Croce e Punto, ovvero l’arte del “rammendo urbano”, prosegue per il momento con interventi di animazione ed esplorazione urbana.

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