Ancora all’anno zero?
0 commenti 5 Ottobre 2007

Carlo Borzaga

Al termine del Workshop dell’anno scorso ci eravamo lasciati con la speranza che il nuovo governo dedicasse qualche attenzione all’impresa sociale in almeno due direzioni:
a. completare il percorso legislativo iniziato nel 2005 con l’approvazione della legge delega, predisponendo i decreti ministeriali mancanti;
b. introdurre una normativa fiscale coerente con la natura e i vincoli dell’impresa sociale, visto, tra l’altro, che proprio alcuni partiti ora al governo si astennero o votarono contro la legge quando erano all’opposizione proprio perché essa non prevedeva adeguati benefici fiscali.
Come è a tutti noto questa speranza è andata delusa e a tutt’oggi nessuna di queste due attese si è avverata.
Come mai?
Certamente il governo si è trovato impegnato in un’opera di risanamento dei conti pubblici difficile e sofferta all’interno della stessa coalizione governativa, che non ha lasciato molto spazio ad altre tematiche, in particolare a quelle a carattere più sociale.
A questa ragione generale del blocco del processo di costruzione dell’impresa sociale e di creazione di una ambiente favorevole al suo sviluppo, ne aggiungerei tuttavia almeno altre due:
a. in primo luogo la particolare cultura del centro-sinistra italiano che continua a credere che i problemi sociali di affrontino innanzitutto e soprattutto attraverso trasferimenti monetari, peraltro sempre più complessi e difficili da disegnare in modo coerente con gli obiettivi come dimostra il fatto che l’Italia è il paese europeo in cui la spesa sociale riduce meno le disuguaglianze in essere prima dei trasferimenti. A ciò si aggiunge una concezione del terzo settore come soggetto di advocacy e partecipazione e una diffusa diffidenza nei confronti di tutti i produttori privati di servizi sociali;
b. la seconda ragione la individuerei invece in un certo affievolimento dell’interesse per l’impresa sociale all’interno delle varie componenti del terzo settore italiano e in particolare nel luogo della loro rappresentanza, il Forum del terzo settore. Un affievolimento di interesse che si è tradotto sia in una rarefazione delle occasioni di dibattito sul tema (soprattutto di occasioni pubbliche di confronto con altri soggetti e con le forze politiche) e in una assenza di proposte specifiche sull’impresa sociale. Nella elencazione fatta recentemente su Vita dalle due portavoci del Forum, tra le richieste al governo per la prossima finanziaria non appare alcuna proposta specifica sull’impresa sociale (neppure quella di concludere l’iter legislativo).
Non credo sia il caso di approfondire ulteriormente queste osservazioni: in questi due giorni esponenti del governo e portavoci del Forum avranno lo spazio per dirci come la pensano e come intendono muoversi.
Non è stato però un anno del tutto perduto. La riflessione sull’impresa sociale è proseguita, rafforzata peraltro da un sensibile allargamento dell’interesse per questa forma di impresa a livello internazionale. Lo dimostrano non solo la crescita delle CIC nel Regno Unito e l’adozione da parte di quel governo di nuovi strumenti di sostegno, ma anche l’approvazione da parte di nuovi paesi di leggi di riconoscimento di forme di impresa sociale – anche la Corea del Sud ha approvato una legge sulle cooperative sociali -, l’utilizzo del concetto da parte di M. Yunus in varie occasioni recenti e, infine, l’impressionante aumento di lavori scientifici sui temi dell’impresa e dell’imprenditorialità sociale.
Non solo: è cresciuta nel corso dell’anno l’attenzione delle regioni per l’impresa sociale e per il ruolo delle stesse nelle politiche sociali e del lavoro. Le nuove leggi regionali su singole forme organizzative e sulle politiche sociali e del lavoro hanno in alcuni casi tenuto conto dei suggerimenti emersi nei dibattiti, in particolare nei precedenti Workshop sull’impresa sociale, e nelle ricerche compiute in questi anni dai membri di Iris e non solo. Ancora, si sono rafforzati i legami e i rapporti delle imprese sociali con altri soggetti di terzo settore, in particolare con le Fondazioni di origine bancaria e, in taluni casi, con le Fondazioni di impresa. Infine qualche segnale positivo viene anche da un intensificarsi dei rapporti con le imprese for-profit.
Ma proprio questi elementi positivi richiedono, per essere rafforzati, che si rilanci il dibattito e soprattutto che il governo adotti le misure che già lo scorso anno erano state individuate come indispensabili.
Ovviamente il compito di rilanciare il dibattito sull’impresa sociale compete a diversi attori, a partire da quelli che hanno funzioni di rappresentanza. Alcuni importanti iniziative, come la Convention di CGM che si terrà tra qualche settimana in questo stesso luogo, sono già in cantiere.
Ma questo stesso compito è coerente anche con gli obiettivi di Iris Network, che non è un ente di rappresentanza ma di promozione e organizzazione dell’attività di ricerca e riflessione sull’impresa sociale. Visto che nel corso di quest’anno il Network si è dato una strategia che possiamo ritenere definitiva (o quasi), mi pare importante che questa venga proposta e brevemente illustrata in questa sede.
Inizierò con una premessa che in qualche modo dà senso alla nostra attività: un nuovo soggetto istituzionale, e quindi una innovazione istituzionale quale quella dell’impresa sociale, ha bisogno per affermarsi non solo di diffondersi, ma anche di trovare una giustificazione convincente del suo contributo al miglioramento delle condizioni economiche e sociali del sistema in cui è inserita. Altrimenti rischia, come spesso ha rischiato l’impresa sociale, di essere considerata una “deviazione” dal modello sociale ed economico di riferimento e quindi di essere “espulsa” dalle stesso in tempi anche brevi.
Ma questa giustificazione non può che venire dalla ricerca, teorica ed empirica, e dalle successive riflessioni. Ricerca e riflessione che sono tanto più impegnative quanto più l’innovazione in oggetto è “rivoluzionaria”, come è stata ed è rivoluzionaria l’innovazione dell’impresa sociale.
Promuovere e sviluppare questa ricerca e questa riflessione è il ruolo che i singoli membri di Iris si sono liberamente assunti; promuovere, sostenere, coordinare e diffondere i risultati di questa ricerca e riflessione è invece il ruolo di Iris Network.
Ma in che modo e con quali mezzi?
In generale, mettendo tra loro in relazione studiosi e ricercatori, favorendo la realizzazione di ricerche congiunte, contribuendo a procurare le risorse per realizzarle e favorendo momenti di confronto e di riflessione.
Nello specifico Iris Network si propone di:
a. organizzare ogni anno un Colloquio di carattere scientifico, aperto ovviamente a tutti coloro che vi vogliono partecipare, in cui presentare, secondo le procedure tipiche di questi incontri (call for paper, selezione, elaborazione di testi scritti prima dell’incontro, ecc.) i risultati delle ricerche e delle riflessioni. Il primo Colloquio è stato organizzato a maggio 2007 a Napoli. Il prossimo avrà luogo a Bari. La sede del Colloquio sarà ogni anno diversa;
b. proseguire nell’organizzazione (ogni anno nel secondo o terzo week-end di settembre e sempre a Riva del Garda) del Workshop sull’impresa sociale che, a partire da quest’anno, sarà strutturato:
– intorno ad un tema;
– con almeno un giorno dedicato all’approfondimento di più tematiche in gruppi più piccoli;
– dando molto spazio agli operatori e quindi all’esperienza, con gli accademici e i ricercatori in funzione di supporto e stimolo.
Questa formula la sperimenteremo in questi tre giorni e le vostre osservazioni ci saranno quindi particolarmente utili;
c. aprire e quindi aggiornare un blog sull’impresa sociale che potete già visionare all’esterno della sala, su cui sono già stati inseriti buona parte degli interventi dei coordinatori degli incontri di domani, dove potete già lasciare i vostri commenti e che in futuro conterrà le riflessioni che ci perverranno sia dai membri di Iris sia da qualsiasi persona interessata ai temi dell’impresa sociale;
d. elaborare, probabilmente con cadenza biennale, un rapporto sull’impresa sociale, con l’obiettivo di monitorare l’evoluzione del fenomeno e della riflessione intorno allo stesso.
Queste sono le attività programmate. Esse non escludono ovviamente l’organizzazione di eventi specifici o la partecipazione ufficiale in occasioni organizzate da soci del Network (come nel caso delle Giornate di Bertinoro, organizzate da Aiccon e dove Iris Network sarà presente con un proprio seminario su “Impresa sociale e innovazione”).
Tutto questo non basterà da solo a garantire il rilancio del dibattito sull’impresa sociale, ma certamente vi contribuirà insieme ad altri, in primo luogo a voi che le imprese sociali le avete fatte e le gestite quotidianamente in mezzo a molte difficoltà.

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