Il manifesto del Workshop
0 commenti 16 Giugno 2010

L’edizione 2010 del Workshop nazionale sull’impresa sociale, l’ottava, ha scelto come titolo “l’innovazione nella collaborazione”. I significati di maggiore interesse scaturiscono dal legame biunivoco tra i due concetti che li arricchisce reciprocamente. Da una parte l’innovazione è sempre più il frutto di pratiche collaborative. Gli esempi più immediati vanno all’utilizzo delle tecnologie del web 2.0 – social network, wiki, blog, ecc. – che hanno contribuito non solo ad espandere le pratiche collaborative oltre i confini della prossimità fisica, ma le hanno (soprattutto) rese più efficienti nel produrre dati, conoscenze ed interpretazioni dei fenomeni capaci di introdurre cambiamenti, spesso consistenti, rispetto al mainstream. Ma dal punto di vista delle imprese sociali la collaborazione appare rilevante anche da un altro punto di vista. E’ infatti la conditio sine qua non per produrre beni relazionali che rispondono a obiettivi di interesse collettivo. Gli elementi di complessità che caratterizzano questi processi – dall’individuazione dei bisogni, alla combinazione delle risorse fino all’accessibilità per i fruitori – richiedono come condizione strutturale la collaborazione (o almeno la compartecipazione) di attori diversi ognuno dei quali apporta contributi coessenziali a definire quantità e qualità del bene prodotto. Si pensi, ad esempio, all’inserimento lavorativo: un tipico bene relazionale la cui disponibilità è legata certamente alla presenza di soggetti specializzati e competenti come le cooperative sociali di tipo B. Ma senza le imprese for profit, più o meno animate da comportamenti socialmente responsabili, è difficile pensare che questo bene realizzi i suoi più rilevanti livelli di efficacia.

Il rapporto tra innovazione e collaborazione può essere analizzato anche da un altro punto di vista. L’innovazione può infatti riguardare le stesse forme e strutture della collaborazione. Ed è questa la scelta del Workshop. A fronte di investimenti ormai pluridecennali delle imprese sociali in attività di networking attraverso le più disparate soluzioni organizzative – consorzi, federazioni, forum, associazioni temporanee, protocolli, ecc. – è necessario aggiornare la “cassetta degli attrezzi” utilizzata per promuovere e regolare le collaborazioni. Ma è altrettanto necessario individuare nuovi attori con cui collaborare (le fondazioni, le imprese for profit, le istituzioni finanziarie) e “svecchiare” partnership a rischio di sclerotizzazione (con gli enti pubblici o con le altre espressioni del terzo settore).

Questa è la sfida del Workshop 2010: innovare la collaborazione che è motore del cambiamento, soprattutto per imprese a finalità sociale. L’obiettivo è di portare a Riva del Garda il prossimo 16 e 17 settembre un un gruppo consistente di buone prassi innovative di collaborazione che, come di consueto, verranno presentate e discusse in sessioni tematiche. Prima e dopo riflessioni in plenaria. In apertura per analizzare da diversi punti di vista significati e implicazioni del collaborare (dalla teoria sperimentale alle applicazioni web) con particolare riguardo agli apprendimenti delle imprese sociali che possono divenire patrimonio comune. In chiusura un approfondimento sulle strategie di protezione sociale adottate da cittadini, imprese, pubblica amministrazione per cercare di mettersi al riparo dalla tempesta della crisi. Ma quest’anno ci sarà anche una sequenza di micro eventi “laterali” dedicata allo start-up di nuove imprese sociali, a politiche promozionali, al “question time” con l’esperto e all’ideazione di nuove iniziative.

Prima bozza di programma la prossima settimana. A presto dunque.

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