Valutazioni sparse
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4 Ottobre 2010
Non abbiamo distribuito questionari di valutazione perché spesso servono a tranquillizzare gli organizzatori degli eventi. Abbiamo preferito dialogare faccia a faccia con i diretti interessati: partecipanti, in primis, e poi relatori, sponsor, colleghi. Soprattutto ci interessava sapere cosa si può migliorare. Di seguito una lista disordinata – e tutt’altro che definitiva – che tornerà utile per l’edizione del prossimo anno.
- Meno buone prassi (non più di 30) e più affiancamento alla loro descrizione e presentazione.
- Costruzione di una procedura di valutazione delle buone prassi con un comitato tecnico scientifico misto (membri e soci del board Iris, partecipanti “storici”, altri esperti esterni).
- Regola del “fifty fifty”: metà per via bottom up (autocandidatura) e metà top down (segnalazione).
- Mangiare meglio! e con più attenzione a prodotti bio, equi, ecc.
- Accorciare la plenaria di apertura: un anno di impresa sociale, presentazione di dati stimolo inediti coerenti con il tema, un paio di interventi e subito dibattito.
- Basta con la tavola rotonda finale: meglio puntare su una seduta plenaria dove si capitalizzano i principali apprendimenti.
- Organizzare le sessioni tematiche per consentire la mobilità da una all’altra (tempi teutonici).
- Prevedere piccoli punti ristoro in fondo a ciascuna sala dove si terranno le sessioni plenarie.
- Individuare subito i gestori delle sessioni in modo che promuovano la partecipazione quando i partecipanti arriveranno alla sede del workshop.
- (…)
La lista si può arricchire naturalmente. Aspettiamo quindi i vostri commenti. Pensando anche al tema del prossimo anno: “Imprenditori sociali. L’innovazione nelle competenze”.