Imprenditori sociali, non eroi
0 commenti 19 Gennaio 2012

La figura dell’imprenditore sociale, che ha caratterizzato la scorsa edizione del Workshop Iris Network, è sempre più al centro dell’attenzione, soprattutto da parte delle business school anglossasoni. E’ il caso della prestigiosa Harvard Business School che pubblica un breve ma interessante resoconto di una ricerca in corso d’opera che riguarda, appunto, competenze, valori e culture di chi intraprende per finalità “sociali”. Sono due i principali risultati. Il primo sconfessa, almeno in parte, uno dei caposaldi della letteratura divulgativa in materia, ovvero il carattere eroico degli imprenditori sociali. Non sono persone che vogliono cambiare il mondo, ma soggetti pragmaticamente orientati al loro contesto. Il secondo risultato, più interessante e da approfondire ulteriormente, riguarda la conformazione giuridico – organizzativa delle imprese in cui operano. Secondo i ricercatori americani sono sempre più organizzazioni “ibride”, che mischiano cioè i caratteri non profit con quelli delle imprese business oriented. Anche le startup combinano fin da subito una quota rilevante di risorse di mercato accanto alle entrate da donazioni. Per chi volesse approfondire il caso italiano rimandiamo invece al report curato di Chiara Carini ed Ivana Pais dove si presentano i risultati della rilevazione compiuta lo scorso mese di settembre tra gli imprenditori sociali presenti al Workshop.

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