Colloquio Scientifico: riflessioni
0 commenti 31 Maggio 2012

Si è conclusa la sesta edizione del Colloquio scientifico sull’impresa sociale. Un appuntamento ormai consolidato per numero di partecipanti e di presentazioni oltre che per alcune qualità organizzative (il fatto di essere itinerante e ospitato da centri universitari ad esempio). Una quarantina di papers presentati in undici sessioni tematiche, due sessioni plenarie con temi di rilievo, circa 90 partecipanti, il tutto ospitato nelle suggestive sedi della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Brescia e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia.

Proprio per il successo raggiunto, sembra necessario un aggiornamento della formula per adattarla alle sfide che già interrogano la comunità scientifica e, più in generale, l’imprenditoria sociale nazionale. Mischiando le valutazioni dei partecipanti e degli organizzatori – in quest’ultimo caso Socialis, il centro studi in imprese cooperative sociali ed enti non profit  di Brescia, che ringraziamo – emergono alcune indicazioni utili per le prossime edizioni del Colloquio scientifico, ad iniziare da quella che si terrà il prossimo anno a Torino grazie alla disponibilità del socio Corep e Osservatorio sull’economia civile della Camera di commercio di Torino.

Un primo punto su cui insistere maggiormente è la dimensione internazionale dell’evento, allo scopo di creare una più vasta interazione tra la ricerca italiana e quella internazionale. Non si tratta peraltro di una necessità legata esclusivamente alla produzione scientifica in sé, ma coinvolge il fenomeno dell’imprenditoria sociale nel suo insieme. L’impresa sociale è infatti sempre più globalizzata anche nelle forme giuridiche, gestionali e nei settori di attività. Aprirsi con maggiore decisione alla dimensione internazionale consentirebbe di arricchire il quadro conoscitivo e di valorizzare gli elementi di valore generati a livello locale. Questo passaggio può essere meglio realizzato anche attraverso un secondo punto che prevede una maggiore focalizzazione non degli ambiti disciplinari, ma soprattutto dei temi da sottoporre attraverso la call for papers. Identificare temi preferenziali – che possono cambiare di edizione in edizione – potrebbe consentire di raccogliere contenuti più coesi e meglio arricchibili in sede di commento.

Infine è necessaria una maggiore attenzione alla divulgazione dei papers, o quantomeno alla segnalazione del loro percorso editoriale dopo che sono stati presentati. La rinascita della rivista Impresa Sociale (http://www.rivistaimpresasociale.it/) gestita da Iris Network può rappresentare un’importante opportunità in tal senso, ma naturalmente è altrettanto rilevante il ruolo di riviste scientifiche nazionali e internazionali, soprattutto se dotate di impact factor significativi.

La discussione continua. Saremo ben lieti di ricevere altri suggerimenti e critiche. Grazie ancora a tutti per la partecipazione e il sostegno all’iniziativa.

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