Le motivazioni (intrinseche) fanno network
0 commenti 21 Giugno 2013

E’ on line il primo saggio del numero uno della rivista Impresa Sociale. E’ firmato da Giacomo Degli Antoni e Fabio Sabatini e contribuisce ad alimentare un filone ormai consolidato della produzione scientifica, ovvero il ruolo giocato dalle motivazioni delle persone che, a diverso titolo, sono coinvolte in realtà di impresa sociale. In questo caso l’aspetto indagato grazie a una suvey condotta presso le cooperative sociali aderenti al Consorzio Solidarietà Sociale di Parma riguarda il ruolo delle motivazioni nell’impresa sociale per allargare e “inspessire” le reti relazionali di lavoratori (normodotati e svantaggiati), volontari e utenti dei servizi. I risultati sono interessanti, soprattutto per quanto riguarda i lavoratori. Se si guarda ai network in termini quantitativi (numero di persone conosciute) si evidenzia un aumento dei contatti grazie sia a motivazioni intrinseche (derivanti dal piacere di lavorare in quel determinato contesto / settore) che estrinseche (gli incentivi esterni come, ad esempio, il salario). Se invece si guarda alla robustezza delle relazioni – ad esempio se si può contare sull’aiuto e il supporto da parte delle persone conosciute sulla base di relazioni di familiarità – allora sono le sole motivazioni intrinseche, in particolare quelle a sfondo ideale, che incidono positivamente. Un tassello conoscitivo che da una parte conferma la rilevanza di questo filone di studi e dall’altra, come ricordano gli stessi autori, apre ad ulteriori spazi di approfondimento soprattutto per quanto riguarda la comparazione di questa correlazione tra motivazioni e networking considerando organizzazioni diverse (sia dell’economia sociale che del settore pubblico e for profit). Buona lettura!

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