Borzaga: quel che serve per ripartire
0 commenti 10 Settembre 2013

“Non misure tampone, ma l’attuazione di quanto previsto, soprattutto in sede europea”. E’ questo il messaggio lanciato da Carlo Borzaga sulle pagine del Sole 24 Ore di lunedì, commentando i dati del Censimento nonprofit e del progetto Excelsior di Unioncamere. Fonti istituzionali che incrociano due prospettive. Quella di lungo periodo dell’Istat che misura la crescita impetuosa dei soggetti nonprofit a valenza imprenditoriale: + 100% delle cooperative sociali nel periodo 2001-2011. C’è poi la prospettiva di breve periodo analizzata con grande dettaglio dai dati delle Camere di commercio sulle tendenze occupazionali dell’imprenditoria sociale: un saldo negativo tra nuovi ingressi e uscite (-0,6%) che indica l’impatto di una crisi che protraendosi nel tempo mette a dura prova il modello di resilienza di queste imprese. Ma non essendo una crisi strutturale è possibile – secondo Borzaga – risolverla con provvedimenti mirati. Ad esempio dando seguito alla priorità di investimento dei nuovi fondi strutturali europei nel campo dell’imprenditoria sociale, così come stabilito da importanti documenti come la Social Business Initiative. E poi correggendo la norma di settore per renderla più efficace nell’intercettare un potenziale di imprenditoria sociale che continua ad allargarsi sia per quantità che per qualità di iniziative. Un riscontro? I quasi cinquecento imprenditori sociali che tra meno di 48 ore si incontreranno a Riva del Garda per partecipare al Workshop  sull’impresa sociale.

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