Housing sociale e produzione di abitabilità
0 commenti 29 Gennaio 2014

Appuntamento per mercoledì 12 febbraio 2014 a Milano per una giornata di divulgazione, confronto e studio sull’housing sociale e sulle forme e strumenti che sostengono la formazione di comunità residenziali. Organizzata da Euricse, sarà ospitata presso la Triennale di Milano, per una full immersione dalle 9.30 alle 17.00.

Nella mattina, oltre a essere presentare i risultati del lavoro condotto da Francesco Minora a conclusione del progetto di ricerca “Produzione di abitabilità e condizioni di efficacia di interventi di housing sociale”, si confronteranno esperti di abitare collettivo e di comunità contrattuali; seguiranno interventi tesi a discutere l’attualità del tema nell’ambito della cooperazione abitativa. Nel pomeriggio si dibatterà delle forme con cui oggi l’housing sociale configura la relazione tra pubblico e privato, dei limiti e delle opportunità degli strumenti finanziari (tra cui i fondi immobiliari etici) e giuridici (tra cui ad esempio i trust) di cui le comunità dispongono per costituirsi.

PROGRAMMA

Oggi la questione abitativa è tornata ad avere un certo peso nell’agenda pubblica. Complice un periodo di forti squilibri nel mercato immobiliare ed una serie di altri fattori concomitanti ed esogeni alla questione della casa, si è assistito ad una progressiva estensione della vulnerabilità abitativa anche a fasce di popolazione tipicamente non coinvolte da questo tipo di problemi, sia in forma temporanea che prolungata nel tempo.

L’intervento pubblico, già indebolito nel corso degli ultimi decenni da un progressivo disinvestimento dello Stato, è apparso in tutta la sua fragilità di fronte a queste nuove sfide. Nel corso degli ultimi dieci anni si è quindi osservato l’affermarsi di una serie di esperienze di housing sociale che prevedono un maggiore coinvolgimento dell’attore privato nella produzione di interventi residenziali per categorie sociali deboli o a rischio abitativo e altre fasce con disponibilità economiche maggiori.

Si sono quindi osservati progetti promossi da fondazioni di origine bancaria, cooperative di abitanti, imprese sociali di comunità, consorzi di cooperative cui si sono affiancati una serie di gruppi di abitanti talvolta organizzati in forma di comunità, che hanno promosso azioni dirette e spontanee per la risoluzione dei propri problemi abitativi mediante l’autocostruzione, l’autorecupero, il cohousing ecc. Buona parte del successo di queste iniziative dipende da un elemento che le lega tutte ed è quello della loro capacità nel promuovere la formazione di contesti residenziali inclusivi ed organizzati secondo le logiche dell’azione di comunità. Nelle iniziative più formalizzate e complesse si osserva la presenza del “gestore sociale”, figura di coordinamento e di supporto all’organizzazione del sistema residenziale. Nelle iniziative più spontanee e meno eterodirette le comunità di abitanti e residenti si strutturano secondo la logica dell’auto-organizzazione.

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