I magnifici 5!
0 commenti 5 Agosto 2014

Si è chiusa ieri la selezione dei 5 finalisti della competition A new social wave II: rigenerare innovazione sociale, il concorso promosso da Iris Network e Fondazione Italiana Accenture sulla piattaforma ideaTRE60 che premia idee d’impresa sociale promosse da organizzazioni preesistenti.

Un grazie alla giuria on line che in pochi giorni ha analizzato le 40 proposte arrivate, selezionando le cinque che verranno accompagnate a presentarsi in una delle sessioni del Workshop sull’impresa sociale che si terrà il prossimo 18 settembre a Riva del Garda (TN). In quella sede il pubblico presente potrà votare l’idea vincitrice alla quale andrà un premio di 2 mila euro in accompagnamento allo sviluppo del proprio progetto d’impresa. La selezione è stata dura perché le idee erano di ottima qualità. Un grazie a tutti i proponenti: bravi!

I finalisti proseguiranno ora il loro cammino (leggi qui).

Ma ecco chi sono i 5 finalisti!

Misura per misura

Il progetto Misura per misura è promosso dall’Associazione PuntoACapo di Torino, con l’accompagnamento di Unioncamere e dell’Osservatorio dell’Economia Civile della Camera di Commercio di Torino. Quattro donne hanno deciso di rimettersi in gioco: una comunicatrice e networker, un’esperta di ricerca sociale con una passione per la sartoria, un architetto e creatrice di una linea di accessori, un’esperta di servizi di orientamento per i giovani. L’idea? Una sartoria con due scopi “sociali”: accogliere persone (e in particolare donne) in difficoltà lavorativa allo scopo di aiutarle a ripensare il loro lavoro per mezzo della creatività, creare un luogo di incontro aperto dove sperimentare diversi modi di lavorare in ambito artigianale anche con l’aiuto della tecnologia open source. La sartoria sarà uno spazio di coworking per sarte/i navigate/i e principianti; le donne interessate potranno appoggiarsi alla sartoria per avviare o far crescere la loro attività utilizzando le postazioni e le attrezzature professionali; il servizio sarà aperto anche a tutti quei fashion designer giovani e meno giovani, o a sarti/e di vecchia generazione che vogliano tornare in attività e che normalmente lavorano in casa e con pochi mezzi non professionali. L’obiettivo è di creare un luogo di “incontro intergenerazionale” tra anziani e giovani che vogliano lavorare insieme, dove mettere in connessione esperienza e nuove tecnologie di produzione e di comunicazione (stampante in 3D, lasercut, social network), dove scambiare know how, idee e trucchi del mestiere.

OrtiAlti

STUDIO999 è uno studio di architettura con sede a Torino che si occupa di progettazione architettonica e urbana, paesaggio, edilizia sostenibile e rigenerazione urbana. Nel 2004 STUDIO999 apre la sua nuova sede, al piano terra di un edificio di fine ‘800 e avvia la ristrutturazione dell’intero stabile. Diversi spazi sono messi in condivisione tra chi vive e lavora in via Goito 14 e, tra questi, il tetto piano dello studio, un basso fabbricato all’interno del cortile, viene trasformato in orto pensile. Nasce così Oursecretgarden, il primo community rooftop garden di Torino e immediatamente la realizzazione riscuote un grandissimo interesse. Grazie al coinvolgimento del Politecnico di Torino e dell’urbanista Emanuela Saporito, l’idea che sotto-intende Oursecretgarden si sviluppa nel progetto OrtiAlti. OrtiAlti è un servizio per realizzare, animare e promuovere orti sui tetti piani di edifici di medie/grandi dimensioni, di proprietà pubblica – scuole, biblioteche, etc.- o di proprietà privata – centri commerciali, condomini, sedi direzionali. OrtiAlti non è solo un orto pensile, ma è il cuore vitale di un nuovo rapporto tra società e ambiente urbano, tra natura e cultura. La mission di OrtiAlti è la creazione e diffusione di un nuovo paesaggio urbano, fondato su una cultura di consumo alimentare critico e a Km0 e una cultura dell’abitare basata sulle relazioni, sui principi della sostenibilità e sul risparmio energetico. OrtiAlti offre servizi di progettazione partecipata degli orti pensili, attraverso il coinvolgimento degli abitanti/utenti, accompagnamento, assistenza, gestione, coordinamento di un calendario di iniziative didattiche e culturali creazione di reti e micro-comunità. Nel 2013 OrtiAlti è selezionato dall’European Investment Bank tra oltre 300 progetti presentati al Social Innovation Tournament e nello stesso anno è selezionato da Unioncamere per il percorso StartUp Innovazione Sociale.

“Casa alla Vela”: una casa, 5 anziane e una badante

Casa alla Vela è frutto di un percorso di innovazione intrapreso dalla cooperativa sociale SAD di Trento nel corso degli ultimi anni che ha portato la cooperativa ad interrogarsi sul suo ruolo di soggetto sociale e sulle responsabilità che questo ruolo comporta al fine di generare benessere inteso nel suo senso più ampio di bene comune. Casa alla Vela si basa sull’idea che le relazioni possano essere un forte collante sociale, tanto da azzardare l’idea di una casa nella quale persone anziane potessero mettere in comune spazi, risorse ed energie convivendo e trovando una fonte di risparmio, di esperienze, di stimoli e di salute; in sintesi generare benessere. La piccola comunità (5 anziane, 2 badanti e 5 studenti universitari) è sostenuta da un’attività di supervisione tramite figure interne a SAD, che assieme alle assistenti familiari e alla rete di volontari, assicura un sostengo per attività ricreative, uscite, cura dell’orto comune, spesa a domicilio ecc. Agli studenti universitari, che abitano al secondo piano della struttura, viene data la possibilità di svolgere del volontariato e delle attività retribuite partecipando così alla vita comunitaria nello stabile. La struttura offre stanze singole nelle quali gli anziani possano godere della propria privacy e di quella dei familiari, spazi comuni come le cucine due ampie terrazze, un giardino, l’orto comune e un locale dedicato alle varie attività.

ABITO il risparmio su misura

Il progetto ABITO di Community Building Solutions (C.B.S. SRL) di Trento vuole sviluppare un design di servizi per il community building, favorendo la cooperazione tra cittadini in un dato territorio. ABITO intende creare comunità abitative coese in grado di valorizzare il capitale relazionale dei contesti residenziali di condomini, mostrando all’individuo i vantaggi e le opportunità della cooperazione, orienta le scelte individuali di consumo, offre servizi di coordinamento, produce abitabilità. La strategia che ABITO adotta per motivare le persone a collaborare è piuttosto semplice e sta alla base del movimento cooperativo: più persone assieme hanno una forza contrattuale ed economica maggiore dei singoli e, se opportunamente coordinati, sono in grado di produrre beni e servizi d’interesse generale che difficilmente altre istituzioni ed organizzazioni riuscirebbero ad offrire. Le tre dimensioni attraverso cui questa strategia si sviluppa sono: pooling (facilitare la costituzione di gruppi di acquisto di beni e servizi residenziali: acquisto collettivo di utenze domestiche, telefonia ed internet, servizi assicurativi, servizi di piccola manutenzione domestica, assistenza sanitaria e sociale ecc.), sharing (incentivare la condivisione di beni di consumo quotidiano tra i membri di una comunità – attrezzature sportive e hobbistiche, per il giardinaggio, il fai da te, la cura della casa ecc.) e commoning ( promuovere la costituzione di fondi immobiliari su base comunitaria in ambiti). Oltre a creare comunità, ABITO mira a istituire un fondo condominiale per l’accumulo di quanto viene risparmiato dalle singole famiglie aderendo a questo sistema.

Bergamo, mind your city!

Promosso dall’Associazione Croce e Punto, Bergamo, Mind your city! è progetto per favorire la mappatura degli spazi pubblici non utilizzati a Bergamo coinvolgendo anche giovani . Il progetto vuole rendere i cittadini di Bergamo direttamente partecipi della riqualificazione degli spazi pubblici della loro città. Bergamo, Mind your city! in particolare intende affrontare la questione della percezione dell’insicurezza nei quartieri periferici della città di Bergamo con l’attivazione di processi partecipativi che coinvolgano i cittadini residenti in interventi di rigenerazione urbana e sociale. Come prima azione, si propone di realizzare un intervento sperimentale di arte pubblica in un quartiere campione che possa generare e attivare nuovi spazi pubblici e relazioni con e tra gli abitanti. La strategia è duplice: da una parte si intende utilizzare l’arte nelle sue varie accezioni con funzione sociale per intervenire nelle questioni che riguardano la città e i suoi abitanti, usando il paesaggio urbano come palcoscenico; dall’altra il processo creativo di ideazione e realizzazione dell’intervento artistico è collettivo e partecipato, intercetta risorse, capacità, competenze, bisogni e attiva relazioni tra diversi soggetti, prima assenti.

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