Il terzo settore alla sfida dell’upcycling
0 commenti 30 Ottobre 2015

Ringraziando la Redazione di Valori e Andrea Vecci, pubblichiamo in anteprima un estratto della rubrica Social Innovation del numero di Valori di novembre, sul tema dell’upcycling come sfida per il terzo settore.

 

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Riparare, riutilizzare, riciclare: tre verbi che non appartengono ai modelli industriali consumer e che estendono l’attenzione e le competenze produttive al life cycle assessment cioè a quel complesso di relazioni generate dentro e fuori dal processo produttivo. Per approcciare all’upcycling (il processo di riciclo tramite il quale i nuovi prodotti hanno valore economico maggiore rispetto ai componenti originali) occorre integrare tutti i fattori funzionali, simbolici, culturali, tecnici di un sistema produttivo e programmare i flussi di materia ed energia che scorrono da un sistema industriale ad un altro, in un circolo continuo che diminuisce l’impronta ecologica, genera un notevole flusso economico e promuove l’integrazione sociale.
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Negli ultimi anni si osserva il passaggio dalle pratiche isolate ad un vero e proprio distretto del riuso all’interno del quale le imprese sociali governano il ciclo della raccolta e della
rigenerazione a favore di diversi soggetti: amministrazioni locali, municipalizzate, organizzazioni di cittadini, designer, altre imprese sociali e organizzazioni di terzo settore.
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Riciclo e riuso rappresentano un importante campo di intervento per un numero sempre più consistente di cooperative e imprese sociali che riconoscono nella sostenibilità ambientale non solo un limite, ma un’opportunità di crescita e che possono essere tra i primi attori economici capaci di includere anche le sfide sociali accanto a quelle ambientali.
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Per continuare la lettura, appuntamento sul numero di Valori di Novembre e approfondimenti sul blog Social Innovation di valori.it

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