Abitare una casa per abitare un quartiere
0 commenti 1 Aprile 2016

In un tempo in cui la questione della vivibilità nei quartieri delle città è di estrema rilevanza, da più parti si sperimentano “case del quartiere” e “spazi di comunità” dove i cittadini tendono ad auto-organizzarsi per far fronte a problemi quotidiani e dar vita ad un nuovo modo di abitare la città.

Pur con etichette diverse, questi spazi hanno denominatori comuni: sono spazi fisici (case, cascine, fabbriche etc.) ma soprattutto spazi mentali ed emotivi, agorà sociali sostenute e valorizzate da operatori competenti, “cose da fare” attorno a cui aggregarsi, governance partecipata. Tutto questo in territori anche difficili che si misurano con la ricerca di “altri” stili di vita, la tessitura di nuove modalità di relazione e convivenza, la sperimentazione di pratiche innovative in campo culturale e sociale, la costruzione di nuove imprenditorialità, il dialogo su un nuovo “discorso sociale”.

Da queste premesse nasce la Rete delle Case del Quartiere di Torino, il network che aggrega le nove (ad oggi) Case del capoluogo piemontese. Le Case sono luoghi aperti e pubblici, laboratori sociali e culturali nei quali si esprimono pensieri e vissuti collettivi, spazi che avviano esperienze di partecipazione, coinvolgimento e auto-organizzazione.

Dall’idea che sia importante “estrarre il sapere” di cui è intriso il lavoro svolto nelle Case, attivando uno scambio fra esperienze italiane ed europee, nasce il convegno nazionale “Abitare una Casa per abitare un quartiere”, promosso dalle Case del Quartiere di Torino, in collaborazione con la rivista Animazione Sociale, in programma per il 6 e 7 maggio a Torino. Il convegno comprende anche la Fiera delle Esperienze, con spazi espositivi dove presentare il proprio lavoro e momenti di narrazione dei propri progetti per interagire con altre realtà.

Programma e maggiori informazioni

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