Tesi battagliere sul fare imprese di comunità
0 commenti 21 Giugno 2017

Tesi battagliere sul fare imprese di comunità
Una competenza distintiva sul combinare risorse economiche, culturali e politiche

«Siamo alla ricerca di segnali di un futuro sensato e possibile, di esperimenti anche parziali e dagli esiti incerti, in cui sia in gioco la possibilità di inoltrarsi in percorsi che sappiano di un “vivere altrimenti”, anche se a uno stadio germinale. E’ a questi esperimenti che rimandano le imprese di comunità. Nell’avvicinarle, tuttavia, non ha senso guardare ai numeri o ai bilanci contabili, perché si tratta spesso di esperimenti unici, legati a condizioni particolari di un territorio che, nella loro singolarità, offrono suggestioni per arricchire gli stili di vita e di socialità, di imprenditività e di produttività, di politica e di convergenza su beni comuni».

E’ l’introduzione che apre l’articolo “Tesi battagliere sul fare imprese di comunità”, curato da Erika Farina (Cooperativa di comunità I Briganti di Cerreto), Giovanni Teneggi (Confcooperative Reggio Emilia), Paolo Venturi (Aiccon) e Flaviano Zandonai (Euricse – Iris Network), pubblicato sull’ultimo numero di Animazione Sociale (n. 308 – 3|2017).

Gli autori si pongono l’intento di “svelare l’impatto sistemico dell’imprenditoria che mette al centro della propria politica economica una comunità aperta e inclusiva”, ossia le imprese di comunità. «Organizzazioni, queste, che con la loro presenza, insieme labile e multiforme, segnalano un passaggio di stato che scombina il panorama istituzionale ricombinando le sue polarità costitutive (pubblico vs privato, mercato vs. reciprocità, for profit vs. no profit) e sfidano la dipendenza dal percorso di interpretazioni che collocano queste iniziative, quasi come epigoni, nel solco della tradizione cooperativa e nonprofit (anche rispetto a quella più “al passo coi tempi” come l’impresa sociale)».

Sono cinque le tesi, non esaustive (a detta degli autori) e tutte da discutere (e per questo “battagliere”), che nascono da un percorso di ricerca che è incontro e conversazione, più che da teorizzazioni e normative. Lo scopo è di far emergere conoscenze altrimenti sottotraccia in non poche sperimentazioni sui territori, relegate a uno stato di residualità, quando invece sono sostanziali perché rendono visibili per affioramento progressivo i tratti costitutivi che delineano il carattere paradigmatico delle imprese di comunità.

  • Prima tesi: un’impresa di interesse collettivo… l’impresa di comunità come dispositivo di rigenerazione che investe sulla comunità stessa.
  • Seconda tesi: un nuovo modo di generare servizi… imprese di comunità come esperienze innovative di governance su cui innestare una nuova generazione di servizi welfare.
  • Terza tesi: una risposta alle attese di beni comuni… imprese di comunità come modelli d’impresa capaci di attivare nuove filiere legate alla valorizzazione di infrastrutture e risorse.
  • Quarta tesi….

[…]

Animazione Sociale (n. 308 – 3|2017)

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