La dimensione inclusiva e trasformativa dell’agricoltura sociale
0 commenti 10 Maggio 2023

La seconda sessione della XVII edizione del Colloquio Scientifico tratterà La dimensione inclusiva e trasformativa dell’agricoltura sociale. Nello specifico, esperti e ricercatori esamineranno i cambiamenti che tale settore sta vivendo in questi ultimi anni, presentando i risultati delle loro analisi e mostrano alcuni casi studio utili per comprendere le dinamiche in atto.

Il primo paper presentato sarà “Coltivare insieme: un’analisi sulla tendenza a fare rete delle cooperative agricole sociali in Italia” curato da Caterina De Benedictis, Jacopo Sforzi (Euricse), Laura Colombo e Sarah Bailey (University of Exeter – Business School). Il lavoro è uno studio esplorativo delle diverse modalità attraverso cui le cooperative agricole sociali italiane costruiscono reti di relazione per sviluppare le loro attività. Nello specifico, il paper illustrerà la complessità e stratificazione di modelli organizzativi e di governance delle reti. Per farlo sono state prese a riferimento tre specifiche tipologie di rete, evidenziandone le differenze, nonché i rispettivi punti di forza e di debolezza. La prima modalità è sostanzialmente informale e autonoma e fa leva sulla capacità di fare rete dei soggetti interni all’organizzazione. La seconda modalità di creazione di rete è intersettoriale e prevede la realizzazione di partnership tra cooperative agricole sociali. Questa rete si stabilisce tra soggetti simili e si fonda su una forte identità e omogeneità valoriale, coesione, fiducia e solidarietà. La terza modalità, infine, si realizza tra cooperative agricole sociali e organizzazioni differenti, come le imprese for profit. Questi soggetti condividono obiettivi e finalità dell’azione, ragion per cui le reti nascono per il raggiungimento di interessi comuni, che non sarebbero altrimenti raggiungibili autonomamente, o lo sarebbero ad un costo più elevato. Il paper analizzerà le diverse modalità di fare rete di undici cooperative sociali agricole, che si caratterizzano per differenti collocazioni geografiche, modelli organizzativi, target di utenza e modus operandi.

Biancamaria Torquati e Chiara Paffarini (Università degli Studi di Perugia) presenteranno il paper “Nuclei di Inclusione Lavorativa (NIL) in un’ottica di collaborazione territoriale”. Da alcuni anni, alcune cooperative sociali umbre stanno sperimentando nuove pratiche produttive, culturali e relazionali alla ricerca di nuovi modelli di sviluppo rurale sostenibile e di un nuovo welfare locale partecipato. A tal fine, sono stati realizzati progetti di agricoltura sociale dando vita ad una agricoltura sempre più relazionale, multifunzionale dove la produzione del cibo si intreccia con il tessuto civile e sociale delle comunità territoriali locali. Gli autori esamineranno il progetto “Nuclei Inclusione Lavorativa (NIL)” il quale rappresenta, nelle aree rurali di Spoleto e Città di Castello, una rete innovativa di prossimità, indirizzata ad ottenere un’inclusione sociale e lavorativa per le persone con disabilità (disabili adulti e autistici), attraverso lo svolgimento di specifiche mansioni adeguatamente retribuite. Il progetto permette ai soggetti inseriti di sperimentare una vera attività lavorativa, in un contesto protetto ma produttivo, frequentando parallelamente il centro diurno per acquisire quelle capacità tecniche, trasversali e relazionali loro necessarie al fine di raggiungere tutti i loro obiettivi di massimo sviluppo individuale possibile.

L’ultimo tema affrontato sarà “L’Agricoltura Sociale: trasformazione del welfare nelle aree rurali e nuove forme di deistituzionalizzazione” a cura di Chiara Petrocchi e Alessia Fiorelli (Università degli Studi di Perugia). Le autrici mostreranno i risultati del progetto Agri Social Network per avviare una riflessione sulla dimensione di soglia, tipica dell’agricoltura sociale e del welfare di comunità. Per dimensione di soglia si intende lo spazio-tempo di passaggio tra malattia e salute, devianza e “normalità”, esclusione sociale e inclusione, ma anche tra formazione e lavoro, invisibilità e visibilità delle persone svantaggiate e/o a bassa contrattualità.

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