La dimensione inclusiva e trasformativa dell’agricoltura sociale
0 commenti 1 Giugno 2023

La dodicesima e ultima sessione della XVII edizione del Colloquio Scientifico sull’impresa sociale avrà come tematica La dimensione inclusiva e trasformativa dell’agricoltura sociale. Ricercatori e studiosi dimostreranno le potenzialità dell’agricoltura sociale nel garantire uno sviluppo sostenibile nel tempo. In particolare, verranno osservati dei casi studio per enfatizzarne i punti di forza e per mostrarne le caratteristiche inclusive ed innovative.

Il primo paper presentato sarà “Agricoltura sociale, disabilità e sviluppo umano” curato da Marco Musella, Francesco Amati e Giuseppe Cozzolino (Università degli Studi di Napoli “Federico II”). L’agricoltura sociale è un innovativo strumento di contrasto alle diseguaglianze. Questo fenomeno, in particolare, rappresenta una modalità efficiente ed efficace di affrontare il problema di alcune forme di disabilità. Il lavoro metterà in evidenza questa tesi attraverso una rilettura del fenomeno con una lente più appropriata rispetto a quella che offre la teoria economica tradizionale: la teoria dello sviluppo umano di Sen e del Capability Approach. Si proverà, in particolare, a rimarcare la potenziale efficienza ed efficacia di interventi che puntano a valorizzare persone con specifiche disabilità, aumentando il loro benessere e riducendo i costi che il sistema di welfare solitamente sopporta quando si affida alla semplice assistenza.

Biancamaria Torquati, Roberto Calisti e Chiara Paffarini (Università degli Studi di Perugia) presenteranno il paper “Factors and strategies for the development of social farming: SWOT analysis and Multi-Criteria Decision Making approach”. I ricercatori mostreranno i risultati dell’implementazione di un sistema Multi Criteria Decision Making (MCDM) in Umbria, uno strumento di valutazione e di orientamento che permette alle imprese sociali operanti nel settore agricolo di essere sostenibili. In particolare, è stato condotto un focus group di discussione alla presenza di 10 esperti locali di agricoltura sociale, che ha portato ad un’analisi dei punti di forza, debolezza, opportunità e minacce (SWOT). Ciò ha permesso di identificare i principali fattori d’influenza per le imprese agricole sociali umbre e determinare 12 possibili strategie per il loro sviluppo. Tali fattori e strategie sono stati, a loro volta, valutati attraverso la somministrazione di un sondaggio a 19 esperti locali di agricoltura sociale. L’uso dell’approccio Analytic Network Process, considerato uno degli MCDM più oggettivi, ha consentito di individuare le migliori strategie utilizzabili dai decisori politici coinvolti nella sviluppo delle imprese agricole sociali: i) favorire la collaborazione tra cooperative sociali e aziende agricole su attività economicamente sostenibili; ii) stimolare lo sviluppo di pratiche di economia civile sfruttando la forte motivazione degli attori di agricoltura sociale; iii) incoraggiare l’integrazione di misure che consentono l’accesso a fondi di diversa natura, rafforzando così la maggiore resilienza dimostrata da tali imprese durante la crisi pandemica.

L’ultimo paper presentato sarà “The evaluation of Social Farming, a case study in Lazio Region” a cura di Francesco Basset, Francesca Giarè (CREA-PB – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – Politiche e Bioeconomia) e Saverio Senni (Università degli Studi della Tuscia). Lo studio ha l’obiettivo di fornire un approccio per la valutazione dell’agricoltura sociale attraverso tre strumenti analitici: l’analisi SWOT, il Business Model Canvas e il Social Return on Investment (SROI). Al fine di: i) comprendere i punti di forza, i punti di debolezza, le opportunità e le minacce che possono derivare dall’implementazione delle pratiche di agricoltura sociale; ii) identificare dei modelli di gestione; iii) valorizzare l’impatto e il ritorno sociale ed economico delle esperienze di agricoltura sociale. Il campione oggetto di studio è formato dalle realtà coinvolte in attività di agricoltura sociale finanziate dalla Regione Lazio. Tale scelta è data dalla necessità di valutare progetti con caratteristiche territoriali, contestuali e temporali simili, ma anche per la rilevanza che l’agricoltura sociale ha nei piani di sviluppo locali.

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