Sussidiarietà e impresa sociale: come cambiano i rapporti con gli enti pubblici
0 commenti 1 Giugno 2023

La undicesima sessione della XVII edizione del Colloquio Scientifico sull’impresa sociale avrà come tema Sussidiarietà e impresa sociale: come cambiano i rapporti con gli enti pubblici. Ricercatori e studiosi si interrogheranno sulla possibile collaborazione tra impresa sociali ed enti pubblici in tema di amministrazione condivisa. L’analisi, in particolare, verrà condotta attraverso lo studio delle attuali disposizioni di legge in tema.

Il primo paper presentato sarà “La coprogrammazione tra politica e amministrazione del territorio. Teoria, prassi e nuove prospettive” curato da Gianmaria Gotti (Scuola Superiore Sant’Anna). Il ricercatore proporrà una discussione giuridica sull’istituto della co-programmazione, di cui all’art. 55 del Codice del Terzo settore (CTS), i) attraverso un esame teorico dello stesso, anche ponendolo in relazione con altri istituti già esistenti, specialmente nelle leggi regionali e nelle fonti locali; ii) attraverso una verifica della sua “tenuta” concreta alla luce delle più recenti esperienze sviluppatesi sul territorio; iii) attraverso l’esame del suo sviluppo normativo nel DM 72/2021, nella giurisprudenza amministrativa e, da ultimo, nel nuovo Codice dei contratti pubblici, immaginando le sue più recenti prospettive di evoluzione. Il lavoro permetterà di analizzare la co-programmazione come mezzo per sviluppare un’efficace politica pubblica sul territorio e al tempo stesso come strumento di amministrazione condivisa della realtà territoriale.

Emiliano Colacchi (Regione Puglia) presenterà il paper “L’amministrazione condivisa: un paradigma di tipo organizzatorio o funzionale? L’impresa sociale come modello di azione pubblica”. Il lavoro dimostrerà come le indicazioni che provengono dalla giurisprudenza sull’amministrazione condivisa possano essere attuate sul piano del concreto sviluppo sociale, a partire dalle acquisizioni della scienza dell’organizzazione. Gli assunti di questa disciplina, infatti, rivelano come sul piano organizzativo, una società aperta e pluralistica deve essere in grado di produrre forme e modelli organizzativi in grado di articolare e integrare principi di regolazione originariamente distinti e separati come quelli di autorità, mercato e reciprocità. In conclusione, il lavoro mostrerà come la classica bipartizione del diritto amministrativo sostanziale – da un lato l’organizzazione, dall’altro l’attività dell’amministrazione – non sia più idonea a cogliere la trasformazione dell’amministrazione condivisa.

Il terzo paper presentato sarà “Verso un nuovo approccio alla pianificazione di zona” a cura di Andrea Tittarelli (Università degli Studi di Perugia). La Giunta Regionale dell’Umbria, ai fini della rimodulazione di un’azione di sistema denominata “Scuola di Innovazione Sociale”, ha recentemente approvato una scheda progettuale titolata “Ri-orientare l’azione regionale nelle politiche sociali”. Ciò che intende perseguire è una semplificazione del quadro regolativo regionale, un rinnovamento all’insegna del principio della co-costruzione e un sostegno alla visione strategica di un nuovo metodo di programmazione sociale. Ciò avviene tramite azioni formative di accompagnamento, in primis a favore di soggetti pubblici e poi, a cascata, del Terzo Settore. Il ricercatore si interrogherà su varie questioni, prendendo in esame i laboratori che sono stati svolti a Perugia e a Terni, in particolare: i) il learning by doing con il service design – quale macrocompetenza utile alla gestione del processo partecipativo – sta incrementando il senso della capacità di lettura dei bisogni nelle risorse umane dei Servizi Sociali coinvolti? ii) Gli approfondimenti sul quadro normativo e le forme contrattuali dell’Amministrazione Condivisa stanno aprendo scenari percepiti come burocraticamente percorribili?

Giuseppe Guerini (Cecop-Cicopa Europa) presenterà l’ultimo paper “Economia sociale e sussidiarietà, una risorsa per la democrazia”. Lo sviluppo di organizzazioni del territorio in grado di generare innovazione sociale ha permesso la nascita di leggi come la 266/1991 e la 381/1991, che permisero di istituzionalizzare e riconoscere il valore, l’importanza e la funzione del volontariato e delle cooperative sociali. Questo processo ha cambiato paradossalmente rotta negli ultimi anni, contrariamente alle attese. La recente riforma del Terzo settore, infatti, anziché portare al centro dell’attenzione delle istituzioni la libera iniziativa delle formazioni sociali, rischia di arrovellarsi nel formalismo dei codici, dentro i quali spesso si nasconde da un lato la pretesa di controllo delle autorità statuali, dall’altro la difesa quasi corporativa delle rendite di posizione di parte delle organizzazioni della società civile. Il ricercatore si interrogherà su tale percorso e, in particolare, si soffermerà sulla cultura della sussidiarietà.

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