IMPRESA SOCIALE: Protocollo d’intesa tra Agenzia per le Onlus e Italia Lavoro.
0 commenti 19 Marzo 2008

Fonte: www.nonprofitonline.it

Far conoscere le opportunità offerte dalle imprese sociali (realtà impegnate in attività imprenditoriali non a scopo di lucro, istituite con la legge 118 del 2005) e assistere le organizzazioni del terzo settore che vogliono aderire a questo nuovo modello.
E’ l’obiettivo del Protocollo d’intesa sottoscritto il 17 marzo 2008 a Milano dall’Agenzia per le Onlus e da Italia Lavoro, due enti governativi nati rispettivamente nel 2000 e nel 1997.

L’accordo nasce dalla consapevolezza della “crescente importanza – ha spiegato Marco Fabio Sartori, presidente di Italia Lavoro – delle organizzazioni no profit nel contesto economico nazionale e negli aspetti dell’impatto sociale, occupazionale e produttivo”.
L’intesa si sviluppa anche a fronte dell’emanazione, nel gennaio scorso, dei decreti attuativi alla Legge sull’impresa sociale. Quest’ultima, la legge-delega 13 giugno 2005 n. 118, poi meglio definita con il decreto legislativo n. 115 del 2006, interviene sui soggetti del terzo settore con una normativa che tutela anche i destinatari delle attività ed i creditori attraverso l’obbligo di procedure organizzative e gestionali, nonché di comportamenti propri degli imprenditori commerciali.

In Italia nei prossimi anni potrebbero nascere oltre 10 mila imprese sociali. Fondazioni, cooperative e onlus cambieranno ragione sociale e diventeranno imprese per adeguarsi alle norme che introducono nell’ordinamento italiano questa nuova figura di azienda che ha obiettivi sociali e non di profitto.
La stima è di Stefano Zamagni, presidente dell’Agenzia per le Onlus, che ha firmato il protocollo d’intesa con Italia Lavoro (l’agenzia governativa che si occupa di progetti di inserimento lavorativo di persone svantaggiate) per dare vita ad una serie di iniziative per sostenere le nuove imprese sociali: dalla definizione di criteri per valutare l’efficacia sociale delle attività svolte dalle imprese, all’apertura di uno sportello di consulenza per le realtà che vogliono adeguarsi alle nuove norme.
“Ci saranno tanti imprenditori che decideranno di avviare, a fianco delle loro società profit, anche imprese sociali, per esempio per gestire l’asilo aziendale – spiega Stefano Zamagni – Con questo accordo istituiremo un tavolo tecnico che coordini le iniziative da mettere in campo per aiutare le realtà che già si occupano di terzo settore ad affacciarsi al mondo dell’impresa sociale. L’Italia è l’unico paese che ha creato la figura dell’impresa sociale e per il terzo settore è una grande occasione di sviluppo”.

Italia Lavoro da circa cinque anni ha sviluppato un metodo per calcolare, dal punto di vista economico, l’efficacia sociale dei propri progetti. Quale valore economico ha, per esempio, l’inserimento lavorativo di un disabile?
“Il protocollo d’intesa con l’Agenzia per le onlus prevede la costituzione di un tavolo di lavoro e noi ci porteremo l’esperienza maturata nel calcolo dell’efficacia sociale”, sottolinea Marco Fabio Sartori, presidente di Italia Lavoro. Le nuova legislazione sulle imprese sociali non prevede sgravi fiscali.

“La definizione di criteri per calcolare l’efficacia sociale potrà servire per chiedere al legislatore di concedere agevolazioni fiscali alle imprese che li adottano”, conclude Stefano Zamagni.

www.solidarietasociale.gov.it

www.programma.laborlab.it (Italia Lavoro)

http://news.excite.it

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