Bando Miur e impresa sociale
0 commenti 10 Agosto 2012

Cresce l’interesse intorno al bando del Miur dedicato a smart cities, smart communities e social innovation. Cresce soprattutto per quest’ultimo capitolo dell’innovazione sociale. Un pò perché si tratta di progetti più abbordabili in termini di dimensionali e per caratteristiche strutturali, un pò perché è più evidente il contributo dell’imprenditoria sociale come veicolo per la realizzazione di progetti ad elevato impatto sociale ma anche capaci di performance tipicamente imprenditoriali (produzione di ricchezza e di occupazione). Si tratta quindi di un’opportunità interessante anche per il contesto trentino, come ricordava qualche giorno fa lo stesso ministro Profumo in visita proprio a Trento presso la Fondazione Bruno Kessler per presentare il bando. Oltre ai vincoli formali (dimensione massima della proposta 1 milione di euro sottoposta da giovani under 30) è però importante cercare di mettere a fouco l’apporto dell’impresa sociale nell’ambito delle aree di intervento indicate nella chiamata ministeriale. Sono infatti ben sedici e alcune di queste – invecchiamento della società, tecnologie per il welfare e l’inclusione, scuola – toccano molto da vicino i principali campi di azione di queste imprese. Conoscere quindi gli elementi di valore specifici dell’impresa sociale rappresenta il primo importante passo per elaborare progetti in grado di offrire soluzioni ad elevato contributo tecnologico (ICT soprattutto) ai problemi espressi da persone e comunità locali. Altrimenti il rischio è che la tecnologia imponga i suoi standard anche nella definizione dei bisogni sociali (come in parte sta già avvenendo). Per chi fosse interessato si parlerà del bando e si condivideranno idee progettuali nell’ambito del “Fuori Workshop”, un nuovo spazio di relazione e confronto nell’ambito del prossimo Workshop sull’impresa sociale di Iris Network.

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