Come l’innovazione tecnologica e digitale interroga l’impresa sociale
0 commenti 19 Maggio 2023

La sesta sessione della XVII edizione del Colloquio Scientifico sull’impresa sociale avrà come tema Come l’innovazione tecnologica e digitale interroga l’impresa sociale. Ricercatori e studiosi si interrogheranno sulla possibilità di ripensare al ruolo dell’impresa sociale nella platform cooperativism, un movimento nato per rispondere alle esternalità negative determinate dalla degenerazione della sharing economy e ripensare all’innovazione tecnologica e digitale in chiave più inclusiva e sostenibile. Altri temi esaminati riguarderanno, nello specifico, l’analisi del crowdfunding come strumento di sussidiarietà verticale e del possibile contributo dei beni relazionali per la realizzazione di un comune futuro sostenibile.

Il primo paper presentato sarà “Ripensare il platform cooperativism attraverso le lenti dell’impresa sociale: il caso studio di WelfareX®” curato da Pietro Ghirlanda (Università degli Studi di Milano). L’obiettivo del lavoro sarà comprendere se l’impresa sociale è in grado di ripensare il nucleo conoscitivo del platform cooperativism e di identificare i settori e le modalità dove questo potrebbe espandersi, nonché di innovare il modello stesso dell’impresa sociale in chiave “neo-mutualistica”. Alla luce del carattere quasi-pubblico di molti dei beni prodotti dalle cooperative sociali, infatti, un terreno particolarmente promettente per rinnovare l’impresa sociale potrebbe perciò essere quello dell’infrastrutturazione digitale e della gestione cooperativa e multi-stakeholder dei servizi di welfare erogati su base locale, anche attraverso alleanze tra municipalità e consorzi di cooperative. Il ricercatore, nello specifico, analizzerà WelfareX®, una piattaforma multicanale creata da Consorzio Nazionale CGM e Moving. Questa, infatti, può essere adattata su base locale da consorzi di cooperative e pubblica amministrazione in modo da aggregare in uno stesso marketplace il welfare pubblico, aziendale e territoriale e renderlo così più accessibile ai beneficiari finali, permettendo allo stesso tempo alle varie cooperative sociali che gestiscono i servizi di competere e innovarsi.

Antonio Minguzzi (Università di Napoli Parthenope), Michele Modina (Università del Molise), Stefano Filomeni (University of Essex) e Marilena Bredice (Università del Molise) presenteranno il paper “Un’esperienza di crowdfunding sociale come strumento di sussidiarietà verticale. Finanziare o gestire una piattaforma modifica l’effetto di impatto sociale della Fondazione bancaria?”. Il crowdfunding prevede la collaborazione di un gruppo di persone che, mettendo insieme i propri fondi, sostengono gli sforzi di persone e organizzazioni. Il framework concettuale del paper è rappresentato dalla letteratura internazionale sull’imprenditorialità sociale e sulla dual mission che ne deriva in relazione alla necessità di soddisfare contemporaneamente gli obiettivi economici e sociali dell’organizzazione. Le ipotesi di ricerca, legate all’individuazione dei fattori di successo della campagna di crowdfunding, risiedono invece all’interno del dibattito sulla signalling theory, che spiega le asimmetrie informative che hanno condizionato le campagne di crowdfunding esaminate.

L’ultimo paper presentato sarà “The contribution of relational goods to the achievement of a common sustainable future. A comparative analysis of the SSE and cryptocurrencies trusts” a cura di Silvia Sacchetti (Università di Trento) e Andrea Salustri (Sapienza Università di Roma). La ricerca indagherà, nel contesto dei mercati del lavoro, i casi di produzione e di distruzione di valore pubblico, fornendo esempi dall’economia sociale e solidale, da un lato, e dai trust di criptovaluta dall’altro. L’approccio teorico, in particolare, integra alle analisi economiche standard le questioni emerse da analisi socioeconomiche più eterodosse: la letteratura sull’economia sociale e solidale, l’approccio dello sviluppo e delle capacità umane, gli studi sulla felicità pubblica e il governo dei beni comuni. Sulla base di queste premesse, un quadro teorico unitario consente di districare la natura multiforme dei beni relazionali e a chiarire come, a seconda delle preferenze sociali e individuali degli attori coinvolti nella loro co-produzione e co-consumo, possano o meno contribuire alla creazione di valore pubblico, inteso nel lavoro come realizzazione di un comune progetto sostenibile futuro. Due gli esempi esaminati: la governance e gli obiettivi delle attività delle imprese e delle organizzazioni sociali e solidali (SSEO) e dei loro membri;e le caratteristiche e gli obiettivi dei trust di criptovaluta, dove le criptovalute sono considerati “moderni” beni relazionali a causa del loro peculiare e decentralizzato processo di produzione.

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