I temi del Workshop
0 commenti 18 Luglio 2013

E’ della scorsa settimana la prima release del programma del Workshop sull’impresa sociale (che si terrà il 12 e 13 settembre a Riva del Garda); programma che nel corso delle prossime settimane si arricchirà di approfondimenti: dalla descrizione delle sessioni plenarie e tematiche alla presentazione delle buone prassi innovative invitate, dalle novità sulle attività a cornice del Workshop alla piccola expo sui prodotti dell’economia sociale carceraria.

Qualche anticipazione su alcuni temi proposti nelle sessioni parallele.

Per il primo giorni di lavori è prevista una sessione dal titolo “La sharing economy per l’impresa sociale: piattaforme on line di servizi collaborativi”; sarà coordinata da Marta Maineri, fondatrice di Collaboriamo e autrice del libro “Collaboriamo! Come i social media ci aiutano a vivere e lavorare bene in tempo di crisi!”. Il progetto Collaboriamo nasce dall’esperienza dell’autrice nel campo dei servizi collaborativi digitali: Collaboriamo.org è un sito che raccoglie i servizi collaborativi italiani per metterli in rete e agevolarne la visibilità. La sessione del Workshop avrà lo scopo di indagare che cos’è e come si presenta la sharing economy e quali novità può porta nel mondo dell’impresa sociale. Attraverso alcuni casi si analizzeranno le caratteristiche dei servizi collaborativi, il loro modello progettuale e i diversi stili di vita che propongono. In particolare ci si soffermerà anche su come le tecnologie digitali possono aiutare l’impresa sociale, quali scenari aprono e soprattutto come, attraverso queste, cambiano il modo di proporsi, relazionarsi e fare comunità.

Su un piano diverso, ma sempre in relazione a servizi collaborativi, si muove la sessione condotta da Matteo Orlandini (Università degli Studi di Bologna) sul “Co-produrre servizi di welfare coinvolgendo gli utenti”. Il tema del coinvolgimento degli utenti e dei loro career nella produzione di beni e servizi sta assumendo anche per l’impresa sociale un valore centrale. Sono in atto, particolarmente nel contesto anglosassone, delle sperimentazioni di personalizzazione dei servizi. Si pensi solamente al personal budget. In Italia, a macchia di leopardo, stanno crescendo alcune buone pratiche che fanno della coproduzione personalizzata il loro aspetto saliente. La sessione che viene proposta ha proprio lo scopo di mostrare le modalità innovative con cui alcune associazioni e cooperative sociali creano servizi personalizzati.

Condivisione di servizi digitali, servizi di co-desing personalizzato nel campo del welfare, ma anche servizi legati all’abitare, o meglio al co-abitare. Francesco Minora (Euricse) e Micol Bronzini (Università Politecnica delle Marche) ci guideranno nell’esplorazione di buone pratiche di “Housing sociale di comunità: opportunità e limiti d’impiego”. L’housing sociale oggi si configura come un campo di pratiche estremamente vario ed eterogeneo in Italia sia per tipologia di attori che per modalità di azione: infatti, oltre a constatare la sempre più diffusa presenza di nuovi soggetti non profit quali fondazioni e consorzi di cooperative, oggi si può osservare il diffondersi di vere e proprie imprese sociali di comunità volte alla produzione di edilizia residenziale sociale, al fuori del quadro normativo introdotto con il Piano nazionale di edilizia abitativa (Piano Casa). Si tratta per lo più di iniziative costitute su base volontaria da gruppi di abitanti che condividono alcuni  valori e interessi e che riescono in maniera del tutto autonoma e di concerto con amministrazioni locali interessate a sperimentare nuove forme di housing.

Tra qualche giorno altri approfondimenti e non dimenticate che le iscrizioni sono sempre aperte e proseguono fino a settembre, ma solo fino al 3 agosto sono disponibili le tariffe scontate!

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